ARCIDIOCESI di
Oristano
Can. Mons. ANTONINO ZEDDA (don Toz)

Telefono fisso: 0783/296719  

Cellulare: 3475412899 

sanjoseph@virgilio.it    (mail ufficiale della parrocchia)

toninozedda@virgilio.it  (mail personale)

PEC: toninozedda@pec.virgilio.it  

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7 gennaio 2021 Letto 40 volte
Il 3 gennaio 2021 mons. Carboni ha visitato la nostra comunità e ha conferito la Cresima a 15 adolescenti
Domenica 3 gennaio 2021, seconda di Natale, è stata una giornata di gioia grande e di preghiera comunitaria.
Nonostante il tempo pandemico, sua Eccellenza Mons. Roberto Carboni, nostro Arcivescovo Metropolita, ha presieduto (per la prima volta) la santa Messa per la nostra parrocchia.
Durante la celebrazione delle ore 10,30, l'Arcivescovvo ha conferito il sacramento della Confermazione a un gruppo di 15 adolescenti.
All'inizio della celebrazione, Pasquale Cucciari ha rivolto, a nome di tutti, un saluto.
Le catechiste hanno poi presentato all'Arcivescovo l'itinerario formativo proposto ai ragazzi in questi anni.
ecco l'elenco dei cresimati:

ANNIS               Giulia

BRATZU            Martina

 

CAMPANELLA  Matteo

CASULA            Francesco

CURRELI           Lorenzo

DESSI'                Fabio

 

GHINAMI        Gabriele

 

NAPOLI            Giorgia

PES                    Federica

PINNA             Angelica

PUDDU            Laura

 

 

RUSSO             Asia

SANNA            Luca

SCINTU            Maira

SERRA              Alessandro

 
 
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21 dicembre 2020 Letto 73 volte
i nostri vescovi, dopo il decreto Legge, danno importanti indicazioni che tutti dobbiamo eseguire
 Nei giorni di Natale è consentita la partecipazione personale e comunitaria a tutti i momenti liturgici che si terranno nella nostra Parrocchia. in particolare

NUOVE DISPOSIZIONI DI LEGGE per gli spostamenti

 

Il Decreto-Legge n. 172, contiene ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19, e introduce alcune limitazioni agli spostamenti durante il periodo natalizio, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

Nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio 2021 si applicano le misure previste per le cosiddette “zone rosse”, elencate all’art. 3 del DPCM dello scorso 3 dicembre.

Nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021 si applicano, invece, le misure previste per le cosiddette “zone arancioni”, elencate all’art. 2 del DPCM dello scorso 3 dicembre.

Nella situazione disegnata dal Decreto-Legge non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni: entrambe sono sempre permesse, in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme.

La CEI ricorda quanto indicato dal Consiglio Episcopale Permanente nel comunicato finale della sessione straordinaria del 1° dicembre:

Sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno.

Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile entro e non oltre  le  ore 22.

Durante i giorni di zona rossa si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo. La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione “dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini”.

Durante i giorni di zona arancione i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione. Se esso ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km.

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17 dicembre 2020 Letto 62 volte
Seguiamo i personaggi luminosi della scena del Natale... catechesi mistagogica a cura del Gruppo Catechisti
 Per il periodo d’Avvento abbiamo voluto metterci ancora a disposizione della comunità. Mentre un gruppo di uomini ha predisposto la scena del presepe, in un angolo della chiesa che si presta, è stata realizzata la stalla di Betlemme, con le grandi statue della madonna, di san Giuseppe, dell’angelo e con la mangiatoia (che attende la nascita del Bambino Gesù), il Gruppo dei catechisti ha accolto il mio suggerimento: animare la Novena di Natale. Ogni anno i vari gruppi di catechesi hanno realizzato animazioni e riflessioni attorno a un tema unitario: i bambini e i ragazzi erano protagonisti molto apprezzati di riflessioni e spunti di preghiera. Quest’anno la pandemia impedisce questa forma di animazione, perciò ho deciso di chiedere agli animatori della catechesi: durante la novena sarà svolta una forma di catechesi mistagogica e propositiva. Ogni giorno si darà voce ai vari personaggi luminosi della scena del presepe, per aiutare la comunità intera a prepararsi alla bellissima festa dell’Incarnazione del figlio di Dio. Oltre al presepio anche quest’anno ho fortemente voluto, dentro la chiesa, accanto al presepio anche l’albero di Natale: ogni giorno, al termine della Novena, ci metteremo attorno all’albero (ben distanziati) per cantare, sulla scia della splendida melodia tedesca di O tannenbaum, il gioioso canto delle luci sull’albero di Natale. VENITE VENITE 
 
 
 
 
5 novembre 2020 Letto 94 volte
elenco dei premi
 Domenica 1 novembre 2020 alle ore 12
nel salone Parrocchiale sono stati estratti i numero vicenti della Lotteria.
 
In allegato i numeri e i relativi premi.
 
Fino al 1 dicembre 2020 è possibile contattare il parroco don Tonino
(anche al num 3475412899)
per ritirare il premio.
 
GRAZIE AI COLLABORATORI E AI TUTTI I PARTECIPANTI
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5 novembre 2020 Letto 77 volte
ci sforziamo di riprendere il cammino pastorale parrocchiale
 Domenica primo novembre 2020, solennità di Tutti i Santi, dopo aver esposto alla venerazione della comunità la statua del nostro amato Patrono san Giuseppe lavoratore, che è stata benedetta ed incensata, e da oggi rimarrà per sempre esposta nella nostra Chiesa Parrocchiale a Lui dedicata, abbiamo anche inaugurato il nuovo anno pastorale.
Il Consiglio Pastorale, su mia proposta, ha deciso di dare anche a questo nuovo anno una caratterizzazione "giuseppina" in modo da riprendere, in prosecuzione con l'anno appena finito e che, per via della Pandemia, non è stato possibile vivere in pienezza, il cammino di conoscenza e di devozione nei confronti del santo che, 55 anni anni orsono, fu scelto come modello di vita e patrono della comunità parrocchiale: san Giuseppe lavoratore.
Purtroppo, per ora, il nuovo anno si presenta molto condizionato dai protocolli del Governo a causa del Covid-19.
Come potremo riprendere la vita comunitaria?
la soluzione non è semplice: per ora stiamo uniti spiritualmente e anche comunitariamente almeno partecipando alla Messa della domenica e alle altre pochissime occasioni di incontro, pur con il distanziamento e le misure di protezione, che possiamo avere.
Cercheremo di fare la riunione del gruppo dei catechesti ogni settimana il mercoledì dalle 19,30 alle 20,30. Il primo Giovedì del mese faremo l'Adorazione Eucaristica per le Vocazioni (dalle 21 alle 21,45... in modo da poter rientrare a casa prima delle ore 22, come prescrive il nuovo DPCM che entrerà in vigore il 6 novembre).
 
Ogni giovedì dalle 18,30 alle 20: faremo l'incontro di Catechismo per i giovani cresimandi che riceveranno il Sacramento della Confermazione  domenica 3 gennaio 2021: Il Signore ci sia vicino: la Vergina Maria e il nostro amato Patrono San Giuseppe ci proteggano sempre.
 
 
 
9 ottobre 2020 Letto 60 volte
indirizzata a tutti i fedeli delle due diocesi di Ales-Terralba e Oristano
 Mons. Arcivescovo, in piena pandemia da Coronavirus, ha deciso di scrivere una lettera, la sua prima per l'arcidiocesi Arborense, per rincuorare e rinfrancare l'animo dei fedeli di Oristano e di Ales-Terralba.
VOGLIAMO VEDERE GESU': questo il titolo, preso dal vangelo di Giovanni. Si tratta di una riflessione pacata ma assai appassionata sulla necessità di riprender il cammino dei discepoli in questo tempo difficile e calamitoso.
Come fare?
Si tratta di recuperare la capacità di ascolto del Signore.
Si tratta di riconoscerlo dentro le comunità e ai margini di esse attraverso una serie di suggestive e toccanti opere di conversione e di movimento verso gli altri.
Si tratta di porre una serie di azioni virtuose di ascolto e di conversione-
La lettera pastorale è stata inserita anche nei settimanali diocesani L'Arborense e Nuovo Cammino.
Per  i frequentatori del nostro sito potete trovare e scaricare il documento in allegato.
 
4 ottobre 2020 Letto 113 volte
il Papa ha firmato la sua nuova Lettera presso la Tomba di San Francesco ad Assisi
Con un gesto profondissimo e amabile Sua Santità Papa Francesco ha voluto firmare la sua Terza Enciclica, sulla tomba del Poverello di Assisi, proprio nel giorno memoriale della sua morte  (3 ottobre 2020).
Papa Francesco ci consegna un documento importantissimo sulla grande vocazione alla fraternità che ci proviene dal serafico san Francesco, che amava chiamare fratello e sorella non solo ogni uomo o donna che incontrava ma anche ogni creatura.
Fratello fuoco e sorella Acqua,
Frate Vento e frate Sole;
Sora luna e sorelle e madre Terra
perfino sorella nostra Morte corporale.....
 
Ringraziamo il Papa per questa sua importantissima Lettera che cercheremo di leggere con impegno e profondità.
 
La potrete trovare in allegato
 
 
10 settembre 2020 Letto 64 volte
lasciamoci accogliere da Maria e impariamo ad accogliere i nostri fratelli
 

NOVENA  2020

in preparazione alla FESTA della

MADONNA di BONACATU

Inizio giovedì 10 settembre

ogni giorno mezz’ora prima della messa vespertina (ore 18)

domenica 13 settembre la novena sarà alle ore 8

Vergine Santa adumbrada…

Cherghiades pro nois pregare de Bonacatu giamada!

29 agosto 2020 Letto 96 volte
Novena parrocchiale in comunione con tutta la Chiesa Arborense
Sorelle e fratelli,
ecco giungere i giorni della Festa del Rimedio: questo titolo mariano ci è molto caro.
Per tutte le comunità parrocchiali dell'Arcidiocesi Arborense i giorni  7 e 8 settembre sono importanti momenti di fede e di festa. La comunità diocesana si ritrova, insieme al nostro Pastore l'Arcivescovo Roberto, ai piedi della Madre di Gesù e della Chiesa nel luogo benedetto che amabilemnte venenriamo e chiamiamo la BASILICA DEL RIMEDIO La Pandemia Covid-19 ci costringe a una festa meno appariscente ma non meno intensa.
Anche quest'anno ci prepareremo alla Festa della Madonna del Rimedio, con la NOVENA che terremo, in comunione con quella che si svolge nella Basilica, ogni giorno prima della celebrazione eucaristica vespertina alle ore 18.
Vi aspetto con affetto per pregare insieme
 
 
17 agosto 2020 Letto 76 volte
Assunta per aprire la porta del cielo....
 IMMAGINE e PRIMIZIA della CHIESA

La festa dell’Assunzione di Maria Vergine in cielo, in anima e corpo, che celebriamo nel cuore dell’estate, pur in questo contesto di pandemia e di rinnovati distanziamenti, porta nella nostra vita una luce e una speranza che provengono direttamente dal mistero della Pasqua del Signore Gesù. Uno dei testi che pregheremo nella solenne Liturgia è il Prefazio di questa Messa: esso ci aiuta a entrare nel significato profondo della festa: In lei, primizia e immagine della Chiesa,hai rivelato il compimento del mistero di salvezzae hai fatto risplendere per il tuo popolo,pellegrino sulla terra,un segno di consolazione e di sicura speranza. Siamo invitati a guardare Maria poiché in lei vediamo ciò che anche a noi è promesso. Certo La Vergine, a motivo della sua purezza originaria, ha avuto il privilegio di non sperimentare la corruzione della morte, cioè il disfacimento del corpo. Noi invece essendo tutti peccatori non possiamo pretendere il privilegio che alla Vergine è stato concesso. Ma Gesù, con la sua morte e la resurrezione, ci ha aperto le porte del cielo e, attraverso sua Madre, ci ha fatto intravedere il destino di gloria che ci attende. Troppo corto sarebbe il respiro della celebrazione odierna se essa, assieme all’esultanza per le grandi cose che il Signore ha operato in Maria, non ci rivelasse anche una verità profonda della vita di ognuno di noi: nell’Assunzione di Maria santissima in cielo ci viene rivelato il valore profondo della nostra esistenza. Ogni vita umana è destinata all’eternità. Nulla di ciò che abbiamo vissuto sulla terra, a esclusione del male, andrà perduto. Questo è il primo messaggio che possiamo raccogliere dalla festa dell’Assunzione. Divenendo uomo, assumendo la nostra carne umana, Dio ha rivelato in modo chiaro il valore positivo della creazione e in essa della persona umana, compreso il suo corpo.  

Nella prima lettera ai Corinti Paolo chiarisce: Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo… Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Non appartenete a voi stessi… Glorificate dunque Dio nel vostro corpo (1Cor 6,13-15; 19-20). Non dobbiamo idolatrare il nostro corpo, come se fosse un dio, ma neppure disprezzarlo, come se fosse il carcere dell’anima. Dobbiamo farne veramente uno strumento di lode a Dio, sapendo che è tempio dello Spirito Santo in tutti coloro che per il Battesimo e l’Eucarestia, partecipano del bellissimo dono di essere casa della Trinità. 

Un secondo messaggio, che ci viene dalla festa dell’Assunta, di estrema importanza e consolazione per tutti noi, ci parla della certezza che la vita non finisce con la nostra morte fisica. Gesù è risuscitato e siede alla destra del Padre. Sì, potremmo dire, ma Lui è Dio. Con l’Assunzione di Maria la Chiesa ci vuole rassicurare sulla verità di ciò che Gesù aveva detto: Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà (Gv 11,26) e san Paolo dice che Gesù è il primogenito dei risorti, primizia di coloro che sono morti (1Cor 15,20). Dunque la resurrezione è il destino buono che attende chiunque avrà creduto in Gesù, apertamente conosciuto o misteriosamente amato nello Spirito Santo. La nostra vita non finisce qui. Troppo piccola per i nostri desideri, troppo ingiusta per le molte diseguaglianze, troppo breve per le nostre attese sarebbe un’esistenza che si concludesse sulla terra.

Non veniamo dal nulla e non andiamo verso il nulla! Siamo attesi, anzi siamo attratti da un Padre che ci ha voluti e ci ama. La solennità odierna è occasione, nonostante preoccupazioni e dolori, per vivere un momento di luce e di speranza, una festa che fa guadagnare serenità alle nostre giornate, pur così attraversate da tanti dolori e preoccupazioni. La pace nasce quando sappiamo che, in forza della misericordia di Dio e del nostro pentimento, il male è perdonato e giorno dopo giorno i cuori degli uomini che amano Dio vengono risanati. Nasce nel tempo un inizio visibile di quella Gerusalemme celeste che sarà la nostra abitazione per sempre, ricca dei canti e delle luci dei santi e soprattutto della presenza di Dio, che sarà per noi una continua scoperta.

La festa dell’Assunzione di Maria non ci parla soltanto della meta, ma anche della strada da compiere per noi pellegrini, sull’esempio della nostra Madre celeste, che fu pellegrina del Cielo in tutti i giorni della sua vita sulla terra. Celebriamo la festa dell’Assunzione di Maria, l’entrata in cielo di colei che ha creduto, accanto al Figlio, anticipando la méta che attende ogni uomo. Maria ci precede nell’accoglienza di quella Parola che genera il Figlio in noi, ma ci precede anche nella speranza della resurrezione, nell’assunzione di tutta l’umanità nella vita di Dio. Per farci comprendere questo mistero, la Liturgia di oggi ci porta all’inizio di quella storia, in cui il cielo è sceso sulla terra e si è fatto piccolo germe di vita nel grembo di una semplice donna di paese, e ci propone il brano del Vangelo che racconta la visita della Madre del Messia alla cugina Elisabetta. La Madre di Dio dopo aver ricevuto l’annuncio della sua maternità da parte dell’angelo si reca in fretta e con amore da Elisabetta sua parente anziana, per condividere la propria gioia con qualcuna che stava vivendo una situazione molto simile. Il motivo della festa, dunque, è la gioia per essere amati da un Amore fecondo.  Cerchiamo di immaginare la scena dell’incontro nella casa di Zaccaria. Si potrebbe dire che le protagoniste sono due donne che s’incontrano, due donne incinte, una vecchia, vecchia di decina di secoli di attesa – il Battista rappresenta anche più di 2000 anni di attesa, rappresenta tutta l’umanità da che attende il Salvatore promesso dall’inizio dei tempi. Quindi una donna che porta in sé l’attesa antica dell’umanità. L’altra, una ragazzina che porta in sé l’Atteso dall’umanità, che porta in sé la novità, la vita nuova. L’anziana porta il desiderio, la giovane il Desiderato; una porta la fame, l’altra il cibo. E c’è l’incontro che diventa avvenimento. Ma credo sia giusto affermare che questo incontro non avviene tanto tra le Maria ed Elisabetta, quanto tra i due bimbi che sono nel grembo delle loro mamme che sono nella gioia.  Quindi Maria prorompe nel Magnificat il suo cantico di gioia: tutti secoli la chiameranno beata, in corpo e anima sarà per sempre accanto al Signore perché ha collaborato con Lui all’opera della redenzione.

Maria è Madre di Dio perché ha creduto alla Sua parola e accettato la Sua proposta. La sua beatitudine vale per ciascuno di noi che fa come lei, che oggi celebriamo recuperando il senso profondo di riconoscenza al Signore per la Sua presenza, per la Sua visita tra noi.

 

Nota storica

 

Il dogma dell’Assunzione fu proclamato da Papa Pio XII il 1° novembre 1950, Anno Santo, attraverso la Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus. Ma ciò che esso ha definito era già presente nella fede della chiesa (sensus fidelium), e in particolare in quella popolare, fin dal IV secolo, quando un padre della Chiesa, Epifanio di Salamina, cercò di rispondere al quesito circa il destino finale di Maria. Ci si domandava infatti se Maria, essendo totalmente immune dal peccato – e uno degli effetti del peccato originale è la morte – avesse ugualmente dovuto soggiacere a quest’ultima come tutti gli esseri umani. Così nel VI secolo il vescovo di Livias (vicino a Gerico) disse in un’omelia: “Era conveniente che quel corpo che aveva portato in sé e custodito il Figlio di Dio, dopo essere stato sulla terra, venisse accolto gloriosamente in cielo insieme con l’anima”.

Intanto nella Chiesa si cominciavano a celebrare le feste mariane. E la prima fu proprio quella che è all’origine dell’attuale festa dell’Assunta: il 15 agosto del 453 a Gerusalemme veniva dedicata alla morte di Maria una chiesa chiamata col suggestivo termine di “Dormitio”, perché Maria al termine del suo cammino terreno era veramente morta, addormentandosi. Nella tradizione orientale infatti la morte di Maria è chiamata dormitio (addormentamento) o anche transitus (passaggio). Più tardi, nel VII sec., il vescovo Modesto di Gerusalemme annunciava nelle sue omelie che “Maria è stata presa dal Signore dei Signori della Gloria”, ed esaltava il trapasso glorioso della Madre di Dio, “tratta dal sepolcro e chiamata a Sé dal Figlio in un modo noto solo a Lui”.

 

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